Il Decreto del Presidente della Repubblica italiana del 26 agosto, 1993 n. 412 sancisce una divisione dell’Italia in 6 zone climatiche, necessaria per poter scrivere una legge per il risparmio energetico con gli stessi parametri per tutta Italia.
A – Zona delle montagne delle Alpi
B – Zona della Pianura Padana
C – Zona delle montagne degli Appennini
D – Zona Adriatica verso settentrione
E – Zona Tirrenica
F – Sud verso oriente e Isole.
L’obiettivo è quello di mantenere la stessa temperatura nelle case degli italiani ovvero 20 ° Centigradi per il periodo invernale, con una tolleranza di 2 ° .
Questo significa che le temperature possono essere dai 18 ai 22).
Il mantenimento della temperatura di 20° Centigradi all’interno di un’abitazione a Bolzano richiederà che il riscaldamento rimanga acceso diverse ore in più rispetto, ad esempio, a Catania.
La Toscana con le sue province è posizionata nella Zona Climatica C che consente l’accensione del riscaldamento dal 1 novembre al 15 aprile, per 12 ore al giorno. La Zona C comprende le province di Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa C., Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo e Vibo Valentia.
In caso di condizioni climatiche eccezionali i comuni posso fare deroghe sulle ore e sul periodo di accensione dei riscaldamenti.
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